Poesie a Lui dedicate


L'aurora tingeva di rosa
il ciel di cobalto
in quel mattino festoso di marzo.
Una brezza leggera accarezzava
la piazza del Duomo
gremita di gente in attesa;
l'organo intanto intonava la messa
mentre il coro misticamente
innalzava il suo canto al Signore.
Lo sfarzo, le luci e i colori
facean sembrare fiabesca la Chiesa
addobbata di drappi e velluti.
Poi come visione celeste apparivi,
candidamente vestito fra noi tu goingevi
e i ceri spandevan più luce divina che mai.
Quando poi fosti al cospetto di Dio
tu volgesti il tuo sguardo verso di noi,
verso i tuoi cari.
Allora io scorsi i tuoi occhi
infinitamente tristi e felici
inumiditi di pianto e pareansi
due immensi laghi celesti in primavera.
L'organo tacque.
A Consacrazione finita tu svanivi
tra la folla commossa.
Te ne andavi lontano da noi,
ma vicinissimo a Dio
verso un'alba radiosa e divina
ed una pace sublime nasceva nell'animo mio.

Franca Maffeo
(in occasione dell'Ordinazione Episcopale del 6 marzo 1966)


L'ULTIMA SPERANZA
C'è un grande albero spoglio
in mezzo ad un giardino senza fiori.
Sopra i rami infreddoliti c'è il passero
che attende e spera nel respiro
olezzante della primavera.
I nostri corpi son diventati simili
a scure ombre per i tuoi occhi,
che svaniscono e compaiono fra le pareti fredde
e mute della tua stanza.
In un candido letto ora tu giaci.
Candidi e mesti come fiocchi di neve
furono i tuoi sogni di fanciullo.
Ora tutto è confuso nella tua mente.
Nei tuoi occhi chiari come l'alba di un'estate
che invano aspetterai,
non c'è più tristezza ma l'ultima speranza
di un'anelito di vita.
La morte può aspettare ancora qualche istante.
Quando finito avrai il tuo cammino in mezzo a
gigli bianchi.

Franca Fortunato Maffeo
(Primavera 1971)


11 OTTOBRE IN CATTEDRALE
La cattedrale è gremita,
le calde note di Magri e Perosi
divampano in ogni navata,
dilagan nello spazio
dilatano il tempo ,
musica e incenso rapiscono
le anime assorte,
catturano i sensi elevandoli.....al cielo.

tocca e ci commuove l'immagine che ....

anche dal cielo stasera
si guardi quaggiù sulla terra
che angeli ed anime degne
accompagnino entro le gotiche mura
perché sia insieme a noi
l'umile figlio della terra biellese
che qui consacrò la sua vita al Signore
e che seppe salir così in alto.

“Col suo animo fiero e risoluto
la sua immensa intelligenza e il grande cuore
il piccolo Luigino è divenuto Monsignore
è stato allievo e maestro con lo stesso ardore
ha amato ed insegnato
come al bimbo così al soldato.”

Temevi l'oblio ...............
or se sei qui con noi
puoi vedere
che così non è stato:

moltitudini copiose ti han voluto ricordare
laici e consacrati
autorevoli e soldati
han varcato il sagrato della
bella cattedrale.
Hanno udito commoventi memoriali
armonie, suoni, e sacri canti.

Una splendida serata ci ha donato
un ricordo da serbare!

e mentre la folla assorta
se ne andava.................

nel nostro cuore di nipoti
sgorgava una lacrima, forse tardiva,
un'immensa malinconia
per averti perso così presto
nel fiore dei tuoi giorni.

Poesia ispirata alla serata memorabile dell'11 ottobre 2008, in occasione del concerto evento per il 70° anniversario di consacrazione sacerdotale tenuto in Cattedrale di S.Stefano.


(Foto della magnifica Cattedrale di Santo Stefano (Biella) scattata la sera stessa del concerto-evento) foto di Nagliato